Posizione long e posizione short

 Per guadagnare in borsa occorre prendere una posizione su un determinato strumento finanziario.

Facciamo un passo indietro e partiamo dall’ inizio dopo aver individuato il tipo di investimento ad esempio un titolo azionario  dobbiamo scegliere il titolo su cui investire (come si determina il titolo sarà oggetto di in un successivo articolo), dopo aver scelto il time frame, aver calcolato il capitale da investire, l’eventuale stop loss, il target,  siamo pronti per prendere posizione.

La maggior parte degli investitori prende posizioni long

Che cosa significa prendere una posizione long ad esempio sul titolo Unicredit?

Può essere banale ma per prendere una posizione long su Unicredit devo aver in precedenza fatto l’analisi tecnica e/o l’analisi fondamentale e/o l’analisi quantitativa. Dalle previsioni deduco che nel prossimo futuro il valore del titolo Unicredit salirà.

Controllo la quotazione in tempo reale di Unicredit e compro azioni Unicredit in modo “classico” chiamo il gestore titoli della mia banca e gli confermo l’ordine (come si effettua un ordine sarà oggetto di un successivo articolo) di

100 azioni Unicredit al prezzo supponiamo di 12,80 euro.  Il mio investimento pertanto sarà di 12,80 x 1000 = 12800 €

Ho calcolato il prezzo per il lotto di 1000 azioni perche è il lotto minimo con cui posso trattare Unicredit dato fornito dalla Borsa Italiana

E possibile acquistare lotti inferiori al lotto minimo?

Certamente però nel nostro esempio prima di effettuare l’operazione di acquisto dovrò consultarmi con il mio gestore titoli e chiedere se la banca prevede lo spezzettamento e se questo ha un costo o se pregiudica i tempi di rivendita delle azioni.

Finalmente sono pronto acquisto le 1000 azioni Unicredit a 12800 euro questo prezzo è indicativo perche in realtà è difficile che il prezzo di acquisto corrisponda a quello desiderato specialmente per ordine passati al gestore titoli della nostra banca, motivo: spred denaro lettera movimento del titolo stesso

supponiamo di essere fortunati è il titolo è stato acquisito per  un controvalore di 12810 euro a questo non bisogna mai dimenticarlo vanno aggiunte le commissioni

ogni operazione è soggetta a commissioni che è un costo che serva alla banca nel nostro caso per poter fornire il servizio titoli. In passato il prezzo delle commissioni poteva arrivare anche a 30 euro oggi su alcune piattaforme di trading si può arrivare a  meno di 2 euro.

Ora abbiamo preso una posizione long su Unicredit

Per cui ci aspettiamo che Unicredit nel prossimo futuro aumenti il valore delle proprie azioni.

Supponiamo sempre nel nostro esempio che  il nostro time frame sia giornaliero e che dopo tre mesi il valore di Unicredit sia salito a 13,00 euro. A quel punto possiamo chiudere la nostra operazione e incassare il nostro guadagno

che sarà dato da  1000 x 13 = 13000   meno l’investimento iniziale di 12810 = 190 euro a cui dobbiamo sottrarre le commissioni sia di entrata che di uscita supponiamo 5 euro.

Utile lordo di 185 euro a cui verranno applicate le tasse sulle plusvalenze finanziare attualmente del 26%

Nel caso in cui il prezzo di Unicredit scenderà a 12,5 subiremo un perdita di 310 euro

più i costi delle commissione di 5 euro perdita totale 315 euro.

E nel caso avessimo previsto che Unicredit sarebbe sceso che cosa dovevamo fare?

Avremmo preso una posizione Short

Andare short su un titolo è possibile ma più complesso:

La vendita allo scoperto o andare short  è un’operazione che consiste nella vendita di uno strumento finanziario che non possiedo

Questa operazione si effettua se si ritiene che il prezzo al quale gli strumenti finanziari si riacquisteranno sarà inferiore al prezzo inizialmente incassato attraverso la vendita.

Nel nostro caso le azioni Unicredit

Nel caso in cui si verificasse quanto previsto, il rendimento dell’operazione sarà positivo; in caso contrario risulterà negativo se il prezzo dello strumento è aumentato.

 Come si prende una posizione short o Short Selling?


Nel dettaglio, gli strumenti finanziari oggetto di Short Selling vengono prestati temporaneamente al venditore allo scoperto dalla banca o da un intermediario finanziario.

Per il prestito suddetto, viene pagato un interesse al broker in relazione alla durata in giorni dell’operazione di vendita allo scoperto.

Oltre a pretendere l’interesse annuale stabilito variabile in base al titolo, il broker richiede un  margine di garanzia per l’operazione (ad esempio il 50% del controvalore scambiato).

La logica che sta dietro ad una operazione di vendita allo scoperto è invertita rispetto a quella di una normale operazione, la quale prevede prima l’acquisto e poi la vendita dello strumento e che può pertanto essere utilizzata in fasi di discesa dei mercati.

Esistono limitazioni alla posizione short o short selling?

La prima limitazione è di carattere matematico mentre nel prendere una posizione long teoricamente non vi è limite al guadagno, infatti il valore di un titolo può salire teoricamente all’infinito, nel prendere una posizione short il titolo al massimo può scendere a zero. conseguentemente il massimo guadagno teorico è uguale al prezzo incassato dalla vendita del titolo stesso. Parallelamente, in virtù di questa considerazione, per il venditore allo scoperto la perdita potenziale è illimitata. E’ questo il motivo per cui, il broker non solo congela i fondi provenienti dalla vendita allo scoperto, a garanzia e copertura del successivo riacquisto, ma richiede anche un ulteriore importo (il margine di garanzia)  per tutelarsi dalla possibilità che il venditore riesca a ricoprirsi riacquistando i suddetti strumenti finanziari con prezzi considerevolmente maggiori a quelli di vendita.
Il broker provvede a svincolare il margine contestualmente alla chiusura della posizione, ovvero quando gli strumenti finanziari vengono riacquistati.

L’ operazione viene tecnicamente definita ricopertura dello scoperto.

 La seconda ben più subdola perché non prevedibile è la chiusura anticipata della posizione di  vendita allo scoperto in scoperto in caso di operazioni societarie (aumenti di capitale, raggruppamenti, scissioni, fusioni, frazionamenti, dividendi esenti da ritenuta, ecc.).
Tale comportamento trova giustificazione negli articoli 1813 e seguenti del Codice civile secondo i  quali con l’operazione di prestito, gli strumenti finanziari oggetto del contratto ed i diritti accessori (di intervento all’assemblea, di voto, diritto di recesso, diritto alla quota di liquidazione) passano in proprietà di colui che li riceve in prestito. A colui che presta peraltro resta il diritto all’assegnazione di azioni nel caso di aumento gratuito del capitale e di opzione in caso di aumento a pagamento. Se poi durante il prestito la società emittente distribuisce dividendi o altri utili soggetti a ritenuta, il broker potrebbe addebitare al beneficiario del prestito una commissione straordinaria pari allo stesso importo del dividendo o dell’utile distribuito.

Ricapitolando la posizione short sulle azioni è teoricamente possibile ma tenendo conto dei costi commissioni, prestito, margini, rischi è molto rischiosa  e poco adeguata per il singolo investitore.

Vi sono altri strumenti finanziari su  cui si possono montare posizioni short come ad esempio il Forex molto utilizzato per il trading on line

Ma di cosa si tratta?

Cosa significa andare long e andare short nel forex?

Il forex è il mercato delle valute si opera su una coppia di valute con la prima che è quella determinata  e  la seconda è quella che si muove in rapporto  alla prima.

Facciamo un esempio per chiarire meglio

Partiamo dalla coppia euro-dollaro americano  l’euro è la moneta base prefissata per convenzione uguale ad  uno mentre il dollaro americano varia al variare del tempo si ottiene in questo modo la variazione del dollaro americano rispetto all’euro, in altre parole se il valore del dollaro sale il rapporto scende viceversa se il dollaro scende il rapporto scende.

Come si comporta l’investitore che ritenga che il dollaro si appezzerà rispetto all’euro?

Vende euro e compra dollari americani in questo caso possiamo affermare che il nostro investitore ha preso una posizione short  o posizione corta  sull’ euro e contemporaneamente una posizione long sul dollaro.

Ricapitolando l’investitore pensa che il valore dell’euro diminuirà rispetto al dollaro per cui sceglierà la copia di valute euro /dollaro americano  aprirà una posizione short sull’ euro/dollaro americano, venderà euro e acquisterà dollari americani

Se l’investitore sceglie la copia dollaro americano /euro per ottenere lo stesso risultato deve aprire una posizione long sull’ dollaro americano/euro, acquisterà dollari americani e venderà euro.

Per andare long sul forex sempre nell ‘esempio precedente cross euro/dollaro americano l’investitore compra euro e vende dollari per cui prendera una posizione lunda acquistando euro e contemporaneamente venderà dollari americani.

Dove posso fare trading sul forex?

Esistono numerose piattaforme su cui i Broker mettono a disposizione il cosiddetto book di negoziazione attraverso il quale possiamo inviare direttamente l’ordine di acquisto o di vendita della valuta. (saranno oggetto di una ulteriore guida).

Che cosa significano le  parole Bid e Ask che trovo in alcune piattaforme di trading per il forex?

Per quanto concerne il forex la dicitura Bid significa anche posizione long  mentre la dicitura Ask sta a significare posizione short.

La differenza Bid Ask nel forex prende il nome di  Spread

book forex

Il valore sulla seconda colonna a sinistra viene chiamo BID, ed è il prezzo al quale possiamo vendere. Quello sulla destra è l’ASK, ed è la quotazione alla quale possiamo comprare il cross.

Questi due prezzi sono diversi, distanti di alcuni pips. La differenza tra i prezzi BID/ASK viene chiamata spread.

La differenza varia da broker a broker, anche se mediamente i valori sono molto simili. Lo spread varia anche in base al cross, basso sulle valute più importanti e alto su valute esotiche.

Lo spread è anche il guadagno dell’intermediario o boker  di cui ci serviamo per operare. I broker infatti non applicano commissioni, ma guadagnano grazie allo spread.

Uno spread elevato indica un cross poco liquido e certamente maggiori costi per l’entrata e l’uscita dalla posizione.

 Esistono strumenti finanziari che consentono di aprire posizioni short su titoli azionari senza le limitazione viste in precedenza?

Sicuramente,  non per tutti i titoli ma solo per  quelli a maggior capitalizzazione è possibile usare strumenti come  futures e opzioni per poter garantire un profitto  anche in caso di ribasso del valore del titolo azionario o dell’ indice di borsa.

Sono strumenti molto complessi sicuramente  non adatti ad un trader alle prime armi ma se usati nel modo corretto possono aprirci un enorme ventaglio di opportunità se volete iniziare a prendere confidenza con le opzioni abbiamo realizzato un percorso per spiegare i concetti iniziali che riguardano questi interessantissimi strumenti finanziari.

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